Cos’è la User Experience? Cosa fa un User Experience Designer? E quali sono le fasi di un progetto di User Experience Design?
Per rispondere a queste domande siamo andate al seminario del perugino Riccardo Queri, UX Designer, ospite al Workshop “Diventare UX Designer” organizzato da UX Book Club Perugia lo scorso dicembre 2017.
User Experience Design: cosa è?
Riccardo inizia il suo brillante intervento riproponendo la definizione di “User experience Design” di Wikipedia:
«User Experience Design (UX, UXD, UED or XD) is the process of enhancing user satisfaction with a product by improving the usability, accessibility, and pleasure provided in the interaction with the product. User experience design encompasses traditional human–computer interaction (HCI) design, and extends it by addressing all aspects of a product or service as perceived by users»
…
Dal momento che la definizione risulta un po’ complessa, cerca di semplificarla al massimo, quasi come se dovesse far comprendere il concetto perfino a sua nonna:
«User Experience Design […] is the process of enhancing user satisfaction […] usability, accessibility […] human–computer interaction […] addressing all aspects of a product or service as perceived by users».
Pertanto, l’User Experience è il processo con il quale si migliora la soddisfazione degli utenti, indirizzando tutti gli aspetti di un prodotto e/o servizio come percepito da questi.
Cosa fa un UX Designer?
Queri spiega che un User Experience Designer lavora a cavallo tra più contesti: quello della tecnologia (technology), quello dei bisogni delle persone (user needs) e quello del bussiness (business goals), rispettando per ogni progetto i vincoli e gli obiettivi richiesti da raggiungere. L’attività principale di uno UX Designer è creare esperienze attorno ai touchpoints di un brand:
Quei “tasselli” che compongo e generano esperienza utente, non solo nel mondo digitale (dalla progettazione di siti web, ad applicazioni mobile) ma anche nel mondo reale (si pensi alla progettazione dell’esperienza fisica nei negozi, all’Internet of Things ed ai social network).
Nel concreto, continua Queri, un UX Designer non ricopre un solo compito all’interno di un progetto, infatti si occupa in parte di strategia, in parte di design e in parte della presentazione del prodotto. Inoltre è coinvolto in tutto il flusso di definizione e innovazione di un prodotto e/o servizio e per questo deve essere versatile e capace di interfacciarsi con tantissime figure differenti, facendo da “link” fra:
- il team di marketing – coloro che realizzano un’ottima strategia di diffusione del prodotto;
- i designers – coloro che si occupano della parte visual e vestono in maniera efficace il prodotto;
- gli sviluppatori – coloro che realizzano materialmente una soluzione tecnica;
- i “big boss” o stakeholder – coloro che sono in una posizione decisionale.
Quali sono le fasi di un progetto di UX Design?
Le figure professionali appena citate collaborano per realizzare un progetto di UX Design attraverso 5 fasi:
- Empathize: fase iniziale del progetto. Si cerca di captare più informazioni possibili per la sua realizzazione attraverso discussioni, interviste, analisi strategiche dei brand, analisi dei competitor ed eseguendo osservazioni sul campo per conoscere il più possibile il contesto e gli attori protagonisti del progetto. Si possono poi realizzare personas ed empathy maps che permettono di visualizzare cosa pensa, dice, vede e fa ogni target;
- Define: fase di interpretazione dei dati – qualitativi e quantitativi – raccolti nella fase precedente per definire gli obiettivi – cioè i business goals e gli users needs – cercando di assegnare ad ognuno delle priorità;
- Ideate: fase di creazione e produzioni di soluzioni, puntando più sulla quantità che sulla qualità. Più idee ci sono e più benchmark* si trovano (*esempi di soluzioni di problemi simili, anche se in contesti diversi);
- Prototype: fase di produzione di un prototipo, realizzata il più velocemente possibile, per testare con l’utente reale il prodotto. Non vanno necessariamente utilizzati dei linguaggi di progettazione: ci sono anche dei tool specifici che permettono di animare immagini statiche e simulare il reale funzionamento del prodotto;
- Test: ultima fase in cui il prototipo viene testato in tutti i suoi aspetti, per migliorarlo il più possibile prima di andare in produzione
Alcune precisazioni
Questa è una spiegazione prettamente “teorica”, è chiaro che nella realtà lavorativa non in tutti i progetti le fasi sono presenti nella loro interezza e in altri casi alcune prevalgono a discapito di altre.
Queri conclude osservando che le fasi dovrebbero avere una progressione circolare e iterativa, in quanto ogni progetto non finisce mai e deve sempre rinnovarsi per migliorare l’esperienza dell’utente.
2 Comments
Riccardo Queri · 24 Aprile 2018 at 17:52
Grazie mille per il bel racconto 🙂
Silvia Fiacca · 25 Aprile 2018 at 15:54
E’ stato veramente interessante e stimolante sentire il tuo di racconto! 😉 Grazie!