Internet of Things

 

 

Cosa significa Internet of Things (IoT)?

L’Internet of Things, in italiano “Internet delle cose”, può essere descritto come:

una rete virtuale di oggetti interconnessi.

Dunque si tratta di un’evoluzione della rete Internet che passa da un Web 2.0 (appartenente ai Computer) a una sua estensione, questa volta appartenente anche ad oggetti fisici finora esclusi. In questo modo si è venuta a creare una fitta rete di collegamenti e interazioni nella quale ogni oggetto può essere virtualmente connesso a Internet.

 

Gli oggetti “intelligenti”

Questa nuova dimensione “intelligente” è resa possibile grazie a dei dispositivi provvisti di determinate componenti elettroniche in grado di abilitare le capacità sensoriali di ciascuno di essi,  configurando così una nuova generazione di oggetti: gli smart object.

Dunque, gli smart object sono dispositivi dotati della capacità di trasmettere un proprio segnale identificativo. Situati ai nodi di questa rete, e interconnessi tra loro, essi possono comunicare dati e operare in completa autonomia, tracciando una mappa digitale del mondo reale e attribuendo delle identità digitali alle entità materiali.

Pensiamo, per esempio, a un frigorifero:

smart fridge

Se debitamente fornito di capacità di calcolo e successivamente integrato nell’ambiente, può fornire informazioni dettagliate e puntuali in merito a quali alimenti mancano nella nostra “scorta” o quale di questi sia vicino alla scadenza.

Pensiamo a un altro oggetto quotidiano, un orologio:

Smartwatch

direttamente a contatto con il nostro corpo e con l’ausilio di speciali sensori, può facilmente raccogliere dati relativi a precisi stati fisiologici (come la glicemia), stati psicologici (come l’umore), movimenti, abitudini (come la nutrizione o il sonno), ma anche alla nostra localizzazione o a parametri ambientali come la temperatura, l‘umidità, etc.

 

Le caratteristiche che rendono intelligenti gli oggetti

Quindi, ogni oggetto con cui si ha a che fare quotidianamente potrebbe far parte della rete che compone l’Internet of Things, deve solo avere queste caratteristiche:

  • Natura hardware –  componenti fisici (apparecchiature, dispositivi, circuiti ecc.) dei sistemi elettronici e, in particolare, degli elaboratori elettronici;
  • Identificatore univoco – inteso come un numero di identificazione unico assegnato a un hardware in modo tale che la probabilità di interferire con un altro dispositivo che possiede lo stesso numero sia estremamente rara;
  • Capacità di calcolo – per raccogliere ed elaborare dati ambientali e/o dei soggetti che lo abitano;
  • Efficiente gestione energetica – per esempio potrebbero essere muniti di batterie a lunga durata o alimentazione a corrente;
  • Capacità per cercare e/o scoprire altri oggetti della rete;
  • Sensori per l’interazione con l’ambiente circostante;
  • Protocollo di comunicazione – L’insieme di regole e procedure che consentono di stabilire una connessione e mettere in comunicazione due o più entità, in particolare due apparati elettronici.

Quindi tutti gli smart objects rispondo a delle regole ben precise per comunicare con altri dispositivi secondo una moltitudine di protocolli, tuttavia il più diffuso è sicuramente il Bluetooth:

Presente già da molti anni soprattutto nei dispositivi portatili – come cellulari, laptop, auricolari, speaker esterni, smartwatch e altri – è una tecnologia di comunicazione a corto raggio, diventata importante nel campo dell’informatica e in molti mercati di prodotti di consumo.

 

Bluetooth e tecnologia Beacon

Nella sua ultima versione 4.0 (chiamata anche Bluetooth Low-Energy, BLE o Bluetooth Smart) è attualmente il protocollo di comunicazione più impiegato nella creazione di reti di oggetti. Il suo basso consumo energetico ed il basso costo di produzione lo rendono, come abbiamo detto, il protocollopiù diffuso e utilizzato nella creazione di innumerevoli dispositivi.

Beacon

Un esempio tra questi è il Beacon che, grazie al segnale Bluetooth, permette ad altri dispositivi intelligenti di identificare la sua posizione, ottenere contenuti e/o avviare delle specifiche azioni, argomento di cui abbiamo già parlato in passato (leggi l’articolo cliccando qui).

 

Adesso che sapete cosa è l’IoT, nel prossimo articolo mensile guarderemo insieme quali sono alcuni dei suoi domini pratici.

 

 


1 Comment

IoT - Domini applicativi: dall'Industry 4.0 alla vita di tutti i giorni · 10 Agosto 2018 at 15:53

[…] L’Internet of Things nasce dall’industria generando la “quarta rivoluzione industriale” o “industry 4.0”: […]

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